La sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sulla Terra dei Fuochi richiama con forza il nostro governo alle proprie responsabilità. Il diritto a vivere in un ambiente sano e a non ammalarsi deve diventare la priorità delle istituzioni, di quelle stesse istituzioni che per troppo tempo hanno colpevolmente sottovalutato una bomba ambientale innescata da illegalità e criminalità organizzata. Non ci sono più scuse per non agire nei confronti di un’emergenza ambientale di proporzioni mastodontiche: chiediamo alle istituzioni di rispettare quanto disposto dalla Corte e di avviare immeditatamente un piano straordinario di bonifica e contrasto ai crimini ambientali, con azioni concrete per tutelare la salute e l’ambiente e restituire ai cittadini di quest’area, troppo a lungo martoriata da un inquinamento criminale, un futuro più sicuro.
È questo il commento del WWF Italia alla storica sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia per la violazione dell’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, relativo al diritto alla vita, per non avere affrontato il grave problema della terra dei fuochi, nonostante ne fosse a conoscenza da molti anni, mettendo così a rischio la salute e la vita dei cittadini.
Il WWF Italia, impegnato da anni sul campo nella lotta contro questa emergenza si è sempre speso per informare l’opinione pubblica riguardo i pericoli derivanti da un ambiente contaminato e denunciare alle autorità le gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti nell’area. In particolare, le Guardie volontarie del WWF, sono state e continuano a essere protagoniste in provincia di Caserta, di un costante monitoraggio del territorio, segnalando e denunciando i crimini ambientali legati proprio all’inquinamento. L’ultimo episodio lo scorso 12 gennaio, quando la Vigilanza WWF ha individuato nel casertano una discarica abusiva contenente amianto e rifiuti di ogni genere.
La “Terra dei Fuochi” è un vasto territorio situato principalmente nelle province di Napoli e Caserta, dove per anni gruppi criminali organizzati hanno smaltito illegalmente migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, abbandonati, interrati o dati alle fiamme, provocando gravissimi danni ambientali e alla salute di milioni di cittadini. Queste pratiche criminali hanno trasformato la Terra dei Fuochi in una delle aree europee più colpite dall’inquinamento, segnata da un preoccupante aumento dei tassi di cancro.
La Corte ha sottolineato la grave inerzia dello Stato italiano nell’affrontare il problema, nonostante fosse a conoscenza della situazione da molti anni. La sentenza obbliga quindi l’Italia a elaborare una strategia globale per affrontare la situazione, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e creare una piattaforma di informazione pubblica. Queste misure dovrebbero garantire una maggiore trasparenza e un monitoraggio efficace delle azioni intraprese per bonificare e tutelare il territorio.
Il WWF Italia continuerà nel monitoraggio del territorio attraverso i propri volontari e a tutelare con ogni mezzo a propria disposizione il diritto alla salute e alla vita, affinché la Terra dei Fuochi si trasformi da un simbolo di abbandono e di inadempienza ad un esempio di riscatto, di impegno civico e legalità.