Nove anni fa fu lanciato l’allarme da biologi marini e addetti ai lavori. La Grotta Azzurra di Palinuro, unica in Italia ma, forse, nel mondo nel suo genere, stava perdendo tutte le particolari specie marine che la abitavano.
Un laboratorio marino a pochi metri di profondità, sulla costa del Parco del Cilento e del Vallo di Diano, in Campania, che ospitava organismi marini di dimensioni molto più grandi di quelli che si trovano normalmente lungo le coste e che presentano le stesse caratteristiche delle forme di vita scoperte a 3.500 metri di profondità dal sommergibile “Alvin” della Woods Hole Oceanographic Institution di Boston, al largo delle Isole Galapagos.
La Grotta Azzurra di Palinuro è unica anche grazie alla presenza di acque termali calde ricche di zolfo utilizzate da batteri specializzati che producono grandi quantità di sostanza organica utilizzata da questi organismi che si accrescono in forma vistosa. A differenza delle altre grotte, infatti, nella Grotta Azzurra via via che si entra la vita riesplode. Tutto questo, però, è stato messo in forte pericolo con anni di mancate attenzioni.
Il primo allarme risale al 2007, al quale seguì quello del 2009 per lo sprofondamento delle madrepore giganti. Da allora, c’è stata una presa di coscienza anche da parte dei diving locali che si stavano accorgendo di distruggere il proprio patrimonio e da parte delle barche che mostrano maggiore cautela, nonostante non si sia fermato un turismo di massa, ma con un occhio di riguardo alla sostenibilità.
E, così, nel Convegno organizzato dal comitato Primula Palinuri su “Conservazione degli ambienti naturali e turismo sostenibile”, si annuncia finalmente che la grotta Azzurra sta tornando a nuova vita, con la ricomparsa di specie ormai scomparse, come le colonie di Astroidi anche vicino alla superficie. L’attenzione nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e delle risorse che il territorio può vantare è confermata da alcune scelte, anche politiche, fatte dal sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, particolarmente sensibile sulla questione, che ha dato il via al recupero in fase ormai avanzata di un ex edificio scolastico che verrà destinato a Centro polivalente di Studi e Ricerche anche per quanto riguarda le Grotte. Interesse e sensibilità condivisa con il neo direttore del Parco Nazionale del Cilento. È importante, quindi, che la tutela di questo patrimonio immenso di ecologia marina non sia più rimandata, che vengano mantenute anche negli anni a seguire misure di salvaguardia adeguate e che le regole vengano rispettate da tutti. E pare che i presupposti ci siano tutti.