Il “precision farming”, o agricoltura di precisione, è una strategia gestionale dell’agricoltura che si avvale di strumentazioni moderne, come i satelliti, e si basa sull’osservazione e sulla misurazione mirate all’esecuzione di interventi agronomici specifici, tenendo conto delle effettive esigenze delle diverse colture, della variabilità inter e intra-campo e delle caratteristiche biochimiche e fisiche del suolo.
Precision farming significa anche ridurre gli sprechi
All’interno di un campo, infatti, la produzione non è quasi mai omogenea, ma varia a seconda di come è stata fatta la semina, o della composizione e struttura del terreno, o ancora se ci sono avvallamenti in cui ristagna l’acqua o zone dove è stato applicato più o meno concime. L’agricoltura di precisione riesce a ridurre questa variabilità nello spazio e nel tempo, rendendo il più omogeneo possibile il processo produttivo. Il tutto riducendo gli sprechi.
Grazie a moderne tecnologie di cui l’agricoltura di precisione si avvale, si riesce in un primo momento a capire e a individuare le disomogeneità in modo tale da gestire la variabilità, lavorando l’appezzamento in modo diversificato: l’applicazione degli input di produzione, chimici, meccanici e biologici, come le lavorazioni del terreno, le concimazioni, i vari trattamenti e la semina, saranno differenti in base alle caratteristiche del suolo, alle esigenze colturali e all’andamento meteorologico. Nelle zone ad esempio dove si produce meno potrà essere incrementata la concimazione per stimolare la crescita della coltura, o viceversa ridotta laddove la produzione è già alta.
Le moderne tecnologie sono spesso georeferenziate, grazie alla connessione con dispositivi satellitari, in modo da conoscere con precisione l’esatta posizione durante lo svolgimento del lavoro. Ci si può avvalere di mappe di prescrizione o sensori che rilevano in tempo reale i dati, come le caratteristiche chimico-fisiche del terreno e lo stato della coltura, da utilizzare come indicatori per stabilire con accuratezza l’intensità delle lavorazioni o i trattamenti da effettuare. Le mappe indicano ad esempio quanto fertilizzante distribuire in base alle informazioni rilevate sull’appezzamento, grazie ad un sistema di localizzazione della macchina sul campo che rileva immediatamente il dato disponibile sulla quantità di prodotto da distribuire.
In questo modo si è in grado di conoscere esattamente quanti kg di ogni elemento minerale devono essere distribuiti nei diversi punti dei vari terreni, per dare il giusto nutrimento e risparmiare dove la fertilità è già alta. Si possono così gestire più adeguatamente le colture, seguirle nei mesi, conoscere lo stato vegetativo di ogni piantina e fornire ciò che serve al momento giusto, cercando di avvantaggiare quelle che restano indietro, aiutando le piantine ad insediarsi e crescere al meglio, ed avere appunto la maggior uniformità possibile nella produzione.
Le mappe di prescrizione vengono create grazie a strumenti in grado di realizzare una scansione magnetica del suolo, utile per individuare aree omogenee per caratteristiche fisiche e informazioni sulla tessitura del terreno. Tutto questo è importante nell’ottica di un’agricoltura sostenibile, per migliorare l’efficienza della produzione agricola e ridurre l’impatto sull’ambiente.
Il precision farming in Italia
In Italia ad esempio il nuovo centro zootecnico di Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia (FE) rappresenta un modello italiano di allevamento integrato e sostenibile, in cui agricoltura di precisione e zootecnia vanno a braccetto, e non potrebbe essere altrimenti ai fini di un’economia circolare e della sostenibilità, dal momento che l’agricoltura non può esistere senza la zootecnia e viceversa.
Bonifiche Ferraresi è la più grande piattaforma sull’agricoltura di precisione in Italia, a disposizione sia dell’agricoltura convenzionale che biologica. Grazie alla mappatura digitale del terreno è stata creata una carta dei suoli, per decidere gli input di concimazione e semina: in questo modo è possibile sapere lo status aggiornato di quel terreno, di che lavorazioni agronomiche necessita e l’entità della mineralizzazione di cui ha bisogno. Con queste tecnologie è possibile un’agricoltura di precisione per la concimazione e la semina in modo da ottimizzare la produzione e ridurre gli sprechi.
Agricoltura e allevamento si completano in un ciclo chiuso in cui le deiezioni degli animali defluiscono in una corsia centrale che le porta in concimaia per un periodo di maturazione, fino alla trasformazione in fertilizzante naturale da utilizzare sui terreni circostanti. Un esempio virtuoso di economia circolare: il letame degli animali fertilizza in modo naturale, e quindi senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici, quelle stesse piante che serviranno poi per l’alimentazione dei capi di bestiame, con scarti praticamente azzerati e quindi riduzione dei costi. Sì, l’Italia sa anche essere molto all’avanguardia, soprattutto quando di tratta di agricoltura e zootecnia.