Un oleodotto ha perso circa 400mila litri di petrolio a poca distanza dalla costa: decine di persone sono al lavoro per ripulire le spiagge.

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È successo ancora. Questa volta è accaduto nel sud della California, negli Stati Uniti, ed è stato dichiarato lo stato di emergenza. È accaduto tutto Martedì, in seguito a due perdite di petrolio in mare lungo la costa per circa 15 chilometri, nei pressi di Santa Barbara. Le perdite sono state causate dalla rottura di parte delle tubature che trasportano petrolio a poca distanza dalla costa. L’incidente si è verificato martedì mentre l’oleodotto era a pieno regime: secondo i tecnici sarebbero finiti in acqua circa 400mila litri di petrolio. Il flusso è stato interrotto, ma non è ancora chiaro quanto tempo sarà necessario per ripulire i tratti di costa interessati. Decine di operatori e di volontari sono al lavoro da ore con badili e rastrelli per ripulire le spiagge dove è iniziato ad arrivare il petrolio. Secondo le autorità locali fino a ora sulla costa sono arrivati circa 80mila litri di petrolio. La dichiarazione dello stato di emergenza permetterà di avere rapidamente più risorse per affrontare il problema, ha spiegato il governatore della California, Jerry Brown.

Un operatore cattura un pellicano ricoperti di petrolio per portarlo in un centro veterinario dove sarà ripulito, Refugio State Beach, a nord di Goleta, California, Stati Uniti (Kenneth Song/The News-Press via AP)
Un operatore cattura un pellicano ricoperti di petrolio per portarlo in un centro veterinario dove sarà ripulito, Refugio State Beach, a nord di Goleta, California, Stati Uniti
(Kenneth Song/The News-Press via AP)

L’oleodotto è di proprietà dell’azienda Plains All American Pipeline LP, è stato costruito nel 1991 e le ultime verifiche tecniche sulla sua tenuta erano state realizzate poche settimane fa. Uno dei dirigenti ha confermato che la società si assume ogni responsabilità per quanto accaduto e che finanzierà i lavori di pulizia della costa e delle spiagge. Prima di risalire all’effettiva fonte delle perdite sono state necessarie diverse ore di ricerche e, tra le altre cose, c’è stata qualche polemica sui tempi di reazione da parte delle autorità. Le aree maggiormente interessate dalla perdita di petrolio sono state chiuse al pubblico in attesa della loro pulizia.