Da Milano a Berlino, passando per San Paolo, l’arte si sta trasformando in un potente motore di rigenerazione urbana, con il mercato globale dell’arte previsto in crescita esponenziale da 520 a 890 miliardi di dollari entro il 2032.
Art Regeneration
In questo scenario spicca sempre di più il movimento dell’Art Regeneration che sta guadagnando visibilità in tutto il mondo, promuovendo la sostenibilità e l’inclusività attraverso progetti artistici che abbelliscono le città e migliorano la qualità della vita. Dall’esempio tutto italiano di “Respiro”, il murale di Gianluca Patti a Milano che abbatte gli agenti inquinanti, fino alla Smog Free Tower di Rotterdam e ai Giardini Capovolti di Karachi, è in atto in tutto il mondo una rivoluzione artistica per ridare vita e “ossigeno” alle metropoli
«Uno dei motivi più forti che conducono gli uomini all’arte e alla scienza è la fuga dalla vita quotidiana», affermava Albert Einstein. E da allora nulla è cambiato, in un’epoca in cui le città affrontano sfide ambientali e sociali sempre più complesse, sono proprio i numeri a testimoniarlo: se il mercato globale dell’arte ha raggiunto un valore di 520 miliardi di dollari lo scorso anno, secondo i dati forniti dal Global Art Report di Straits Research il settore andrà a sfiorare gli 890 miliardi dollari entro il 2032, con una crescita complessiva che sfiora il 60%. Uno sviluppo che non sta solo facendo la fortuna di espositori e gallerie, ma che sta letteralmente trasformando molte aree delle città in ogni parte del mondo con l’intento di renderle più vivibili e sostenibili.
La visibilità del movimento artistico Art Regeneration
Si tratta del fenomeno Art Regeneration, un trend sempre più diffuso in grado non solo di “abbellire”, ma anche di stimolare e valorizzare l’economia locale attraverso il turismo e il marketing territoriale. Negli ultimi anni, infatti, l’Art Regeneration ha acquisito visibilità attraverso mostre e progetti comunitari in contesti urbani che affrontano problematiche come il degrado sociale e ambientale. La questione climatica è molto anche dai più prestigiosi media internazionali: perfino il New York Times ha recentemente dedicato ampio spazio alla cosiddetta “Arte Climatica”, con un articolo dal titolo Is Eco-Art “in”? in cui celebra le sculture di Jenny Kendler realizzate con ingredienti provenienti dall’oceano allo scopo di denunciare il depauperamento degli ecosistemi marini, oppure le opere di Michael Wang che utilizza l’uranio per creare sculture che al contempo affascinano e disgustano.
L’Art Regeneration è ormai presente ovunque e, tra alcune delle opere più famose che stanno contribuendo a rendere le città più sostenibili, vivibili e a riportare vita nei vecchi quartieri, ma quali sono le altre opere protagoniste del trend dell’Art Regeneration a livello internazionale?
“Respiro” a Milano
Il murale di Gianluca Patti realizzato grazie alla scelta delle vernici che contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento atmosferico per l’equivalente di ciò che farebbero 5 alberi.
La Smog Free Tower di Rotterdam
Progettata da Daan Roosegaarde è il primo “aspirapolvere anti-smog” al mondo. Alto 7 metri, utilizza la tecnologia brevettata di ionizzazione positiva per pulire 30.000 m³ di aria all’ora, fornendo aria pulita negli spazi pubblici. È stata realizzata anche in Corea del Sud, Cina, Messico, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti e Polonia.
I giardini capovolti di Karachi
Nel cuore dell’espansione urbana di Karachi, dove l’aria pulita è un lusso, i giardini capovolti di Fayaz Baloch sfidano l’inquinamento atmosferico, offrendo un soffio di speranza alla popolazione del Pakistan.
Aguahoja di Cambridge
Un’installazione di Neri Oxman e del MIT Media Lab, a Cambridge nel Massachussetts, si ispira al flusso naturale dell’acqua per creare materiali biodegradabili. Il progetto mira a rendere l’edilizia sostenibile, eliminando i rifiuti e trasformandoli in risorse per ridurre l’impatto ambientale.
Il Giardino di Permacultura a Quezon City
Creato dall’artista e attivista Toni P. Ledesma, a Quezon City, nelle Filippine, il giardino di Permacultura promuove pratiche agricole sostenibili, integrando sistemi naturali per coltivare cibo, gestire l’acqua e ridurre l’impatto ambientale. Serve anche come modello educativo per la comunità, mostrando come l’ecosistema può essere sfruttato per creare abbondanza senza distruggere le risorse.
L’elefante a Valencia
A Valencia l’artista Nituniyo ha creato un elefante utilizzando oltre 6.000 tubi di carta riciclati, per celebrare l’annuale Festival Fallas, al fine di promuovere la consapevolezza ambientale.
Floralis Generica di Buenos Aires
A Buenos Aires si trova invece Floralis Generica di Eduardo Catalano: una scultura in acciaio a forma di fiore, che apre e chiude i petali all’alba e al tramonto. Alta oltre 20 metri, celebra la bellezza della natura e unisce arte e sostenibilità grazie all’uso di materiali ecocompatibili.
La scultura del pesce di Rio de Janeiro
La Scultura del Pesce, voluta dall’ONU realizzata dall’artista messicano José Manuel “Chico” Mendez, grazie al recupero di bottiglie di plastica e collocata a Botafogo Beach a Rio de Janeiro, denuncia l’impatto dell’uomo sulla vita marina.
I mattoni di Pechino
A Pechino, dove i livelli d’inquinamento sono 40 volte superiori a quelli considerati sicuri dall’OMS, le polveri sottili e lo smog, aspirati attraverso un ugello di plastica nera, diventano mattoni, per mano dell’artista Nut Brother.
Woven Tree a Helsinki
Il Wowen Tree di Jaakko Pernu è un’opera d’arte in legno posizionata a Helsinki e progettata per integrarsi nel paesaggio urbano e invita a riflettere su un approccio sostenibile. I materiali scelti sono tutti naturali come tronchi e rami, progettate per integrarsi nel paesaggio urbano.