Si è tenuta presso la Fiera di Roma (vedi), dal 14 al 16 ottobre, l’edizione europea di Maker Faire Rome, un evento family-friendly ricco di invenzioni e creatività che celebra la cultura del “fai da te” in ambito tecnologico alla base del “movimento makers”. Qui maker, inventori geniali in erba, e appassionati di ogni età si incontrano per presentare i propri progetti e condividere le proprie conoscenze e scoperte. Maker Faire nasce nel 2006 a San Mateo, in California, appena un anno dopo la pubblicazione del primo numero di Make: Magazine (vedi), la rivista di riferimento per tutti i makers. Solo nel 2015, Maker Faire ha vantato oltre 150 eventi in tutto il mondo coinvolgendo più di 1,5 milioni di visitatori. Un successo che non accenna a diminuire. Allora siamo andati nella Capitale, per scoprire cosa bolle in pentola degli “artigiani digitali” e abbiamo trovato tante cose curiose, un’unione sinergica (e simpatica) fra scienza, tecnologia, fantascienza, divertimento e affari. Un mix fatto di tanti ingredienti che porta a un unico prodotto finale: qualcosa di totalmente nuovo e originale, spesso curioso. Non solo una fiera per addetti ai lavori, quindi, ma invenzioni in campo scientifico e tecnologico, biomedicale, manifattura digitale, internet delle cose, alimentazione, clima, automazione e anche nuove forme di arte, spettacolo, musica e artigianato. Un luogo di incontro, confronto, formazione, divertimento e interazione. Da raccontare, a pillole.
Tra i tanti giovani con cui mi sono fermata a chiacchierare, ho trovato energia e voglia di nuovo, capacità di rischiare e mettersi in gioco, idee che sbucano quasi da un magico e colorato cilindro. Tra queste la Booktilla, di una giovane azienda vicentina, la Sintegy, quella di Francesca Basso, Manuel Bordignon e Pierluigi Cupri. Pieni di energia. In un contesto in cui l’Italia si riconferma essere il maggior consumatore a livello europeo di bottigliette di plastica, il progetto Booktilla viene lanciato da Sintegy nel 2015 per contribuire a ridurre l’inquinamento e lo spreco di risorse generato dalle bottiglie “usa e getta”. La bottiglia smette di essere imballaggio e diventa un veicolo tramite cui sensibilizzare quanto bere acqua sia fondamentale. Booktilla è mezzo litro d’acqua in un oggetto di design che coniuga innovazione, sostenibilità e praticità, frutto della collaborazione con eccellenti imprese del Made in Italy. Dalla continua ricerca sui materiali si è giunti a un nuovo modo di concepire la borraccia, quella vecchia amica di gite. C’è un legame importante tra libro e bottiglia che va ben oltre la forma. Parte integrante di Booktilla è, infatti, il packaging a forma di libro, che non solo la contiene, ma ha anche la vera e propria funzione di contenitore di conoscenze: la Bookbox spiega il progetto e l’iniziativa collegata a Booktilla. Booktilla si trova in diverse colorazioni e versioni (tra queste ultime, la sezione Booktilla 4Identity, ad esempio, che comprende le booktilla dedicate a quelle organizzazioni o imprese che vogliono raccontare la loro storia o un loro progetto in maniera responsabile e originale) con differenti soluzioni a livello di Body, tappo e Bookbox; ciascuna di esse racchiude un messaggio e, con una parte del suo ricavato, supporta uno specifico ambito di iniziative sociali. Le Booktilla Colored sono attualmente quattro: Booktilla Green Hope sostiene progetti per la salvaguardia e il miglioramento dell’ambiente; Booktilla Blue Ocean supporta iniziative in ambito sportivo; Booktilla Red Sun sostiene lo sviluppo di nuove e imprese, promuovendo la sana imprenditorialità; Booktilla Black One supporta la ricerca e la sperimentazione. I materiali innovativi sono poi pensati con funzione antibatterica; la nostra bottiglia creativa è riutilizzabile, duratura, resistente; è in diverse colorazioni e versioni, ognuna con una propria identità, un prodotto vera fonte di innovazione sociale. Provare a bere per credere!
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