Inquinamento aria: in Lombardia scattano le misure antismog

Scattano misure antismog per l’inquinamento atmosferico a Milano. A fare le spese della cattiva qualità dell’aria sono i bambini

Inquinamento atmosferico Lombardia

È allarme smog a Milano e in generale per la Pianura Padana. Secondo il sito svizzero Iqair il capoluogo lombardo domenica 18 febbraio era sul podio delle città più inquinate al mondo, preceduto solo da Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan.

Inquinamento atmosferico in Lombardia fuori controllo

Dopo settimane con scarse precipitazioni, la qualità dell’area urbana milanese fa infatti segnare un punteggio, di 193, che significa aria “non salutare”. I dati fanno riferimento all’indice Aqi, Air quality index il cui valore è diviso in fasce: tra 50 e 100 l’aria è leggermente inquinata, tra 100 e 150 è inquinata, tra 150 e 200 i livelli sono molto alti e tra 200 e 250 si parla di tossicità. Secondo il sito svizzero la concentrazione di Pm2.5 (le polveri più sottili sospese in aria) a Milano è attualmente 27,4 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Di qui le consuete raccomandazioni, cioè evitare l’esercizio fisico all’aperto, chiudere le finestre in casa, indossare una mascherina all’aperto e utilizzare i purificatori d’aria. Ad aggravare la situazione ci sono le scarse precipitazioni e le temperature sopra le medie stagionali delle ultime settimane che hanno fatto ristagnare l’aria più fredda nelle pianure impedendo il rinnovamento atmosferico.

Inquinamento dell’aria: al via le misure antismog

In conseguenza ai valori di PM10 registrati domenica e delle previsioni meteorologiche per i prossimi giorni, da domani si attivano le misure temporanee di primo livello nelle province che hanno raggiunto almeno il 4° giorno consecutivo di superamento: Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Lo riferisce la Regione. Le misure di primo livello prevedono in tutti i Comuni delle province coinvolte divieto di combustioni e di accensione di fuochi all’aperto. Per quanto riguarda invece il traffico, nei Comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio.

Inquinamento atmosferico LombardiaRispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con FAP e gli Euro 0 e 1 a GPL e metano. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse. In tutti i comuni della provincia delle province coinvolte è vietato tenere temperature superiore a 19°C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali.

Inquinamento aria: i più a rischio sono i bambini

I primi a subire gli effetti di questa situazione sono i bambini perché fisicamente più esposti all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti. Essi, infatti, respirano due volte più velocemente e spesso con la bocca, assorbendo più inquinanti. Sono spesso più vicini al suolo, dove si accumulano gli inquinanti.

Video di Milano Today

I bambini sono fisiologicamente più vulnerabili all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti perché il loro cervello, i polmoni e altri organi sono esposti a infiammazioni e danni durante un periodo di rapido sviluppo. A carico dei bambini si determina quindi la riduzione dello sviluppo e della funzione polmonare, l’incremento di asma, infezioni acute delle basse vie respiratorie anche nei più piccoli (bronchioliti), disturbi dello sviluppo del sistema neuro comportamentale (disturbi dell’attenzione, riduzione del QI), obesità, riniti, otiti, allergie per arrivare infine, a nascite premature e sottopeso e ad alcuni tumori infantili, quali leucemie e retinoblastomi, che possono essere associati anche all’esposizione della madre agli inquinanti cancerogeni nell’inquinamento atmosferico durante il periodo prenatale.

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