L’inquinamento ambientale è un fenomeno che riguarda indistintamente tutti gli Stati del mondo, di fronte al quale ormai è impossibile chiudere gli occhi e contro cui bisogna intervenire tempestivamente per evitare che i cambiamenti da esso provocati diventino irreversibili. Alcuni sostengono che sia già troppo tardi per modificare il corso degli eventi, e che gli agenti inquinanti derivanti dalle attività umane abbiano già causato conseguenze devastanti sugli equilibri naturali e sulla salute dell’uomo. In effetti si sta percependo già da qualche tempo un’alterazione dell’ecosistema su tutti i fronti, che sia nell’aria, nell’acqua o nel suolo. Le più note sono i trasporti, il traffico stradale, la produzione industriale, l’agricoltura, il riscaldamento domestico e la produzione di rifiuti, anche se potrebbero aggiungersene tante altre alla lista.
I diversi tipi di inquinamento
Di solito l’inquinamento viene associato allo sviluppo economico e sociale, anche se esiste un inquinamento naturale causato da eventi su cui l’uomo non ha il minimo potere, come nel caso dell’eruzione di un vulcano, che inquina l’ambiente e danneggia la salute delle persone in quanto rilascia una quantità di sostanze tali da non poter essere assorbite dall’ecosistema. Tuttavia si tratta di fenomeni sporadici, ed è indubbio che sia l’uomo, attraverso le sue azioni, il principale generatore di materiale nocivo per il pianeta. Le tipologie di inquinamento meglio conosciute coinvolgono da vicino tre degli elementi che caratterizzano il mondo in cui viviamo: terra, aria e acqua. Tra tutti il più problematico è l’inquinamento del suolo, che può essere provocato da cause diverse: fisiche, qualora vengano effettuate attività di scavo per estrarre materiali; o chimiche, come la salinizzazione delle acque di falde. Nei pressi dei centri urbani inoltre il fenomeno dell’inquinamento del suolo si fa più consistente, così come in presenza di discariche. Ampiamente trattato in tutti i dibattiti riguardanti l’ambiente, l’inquinamento atmosferico colpisce le grandi aree urbane, dove si concentrano le industrie, il traffico e gli impianti di riscaldamento. La diffusione nell’aria di gas e polveri sottili produce il fenomeno dello smog, che può ledere la salute dell’uomo intaccando l’apparato cardiocircolatorio. Anche l’ambiente non rimane illeso dall’azione di questa coltre di fumo acido: si creano infatti delle vere e proprie cappe negli strati bassi dell’atmosfera che, sul lungo periodo, alterano in maniera permanente l’ambiente.
L’inquinamento idrico
Ultimo, ma non per questo meno importante, l’inquinamento idrico, che si presenta quando la quantità delle sostanze chimiche situate nelle falde acquifere è tale da superare la capacità autodepurativa dell’acqua. Il suo potere consiste infatti nel riuscire a sciogliere gran parte degli inquinanti in essa immessi, ma in concentrazioni troppe elevate non ha alcun effetto. Le principali cause di inquinamento dell’acqua sono gli scarichi delle attività industriali e agricole, nonché delle consuete attività umane, che a lungo andare portano all’acidificazione delle piogge. Molte sostanze chimiche industriali, come la soda o l’amianto, se scaricate nei corsi d’acqua diventano altamente tossiche per la fauna, e i residui di lavorazione possono incentivare la formazione di alcune tipologie di batteri molto invasive per gli esseri viventi che abitano questi ecosistemi. La purezza delle falde acquifere sotterranee può essere compromessa inoltre dallo sfruttamento in ambito agricolo di pesticidi e fertilizzanti, che penetrano nel terreno. Se le acque contaminate dovessero raggiungere l’essere umano, potrebbero causare l’insorgere di malattie anche gravi.
Uno dei peggiori fattori di inquinamento idrico è la plastica, specialmente negli oceani, dato che ci mette secoli per degradarsi del tutto, e per contrastarne la diffusione e lo smaltimento si stanno mettendo in atto politiche mirate a ridurne l’uso o che puntano a renderla riciclabile. Per tenere sotto controllo l’inquinamento idrico servono strumenti e strutture in grado di identificare gli inquinanti e i loro danni, oltre a leggi che puntino a tutelare l’ambiente e la salute umana.
Consapevolezza dei cittadini rispetto all’inquinamento ambientale
Per combattere l’inquinamento ambientale si rende necessaria anche la consapevolezza dei cittadini rispetto a questo fenomeno e ai cambiamenti che mette in moto, i quali non riguarda solo i singoli Stati in quanto istituzioni, ma ciascuno di noi perché la Terra è la nostra casa e merita di essere chiamata tale anche dalle generazioni successive. Ad accrescere il senso di responsabilità delle persone ci ha pensato persino la pandemia, che ha indotto a modificare i propri comportamenti per condurre una vita più sostenibile. Un’indagine americana che ha coinvolto attori a livello globale mostra che il 70% dei cittadini si definisce conscio del fatto che l’attività umana sia la principale causa del degrado ambientale, che a sua volta diventa una minaccia per gli esseri umani. Un terzo dei rispondenti ha già inoltre messo in atto azioni concrete, adottando abitudini green. L’opinione pubblica ha inoltre cominciato a porre sullo stesso livello di priorità la ripresa economica e le questioni ambientali, e in particolare rispetto all’inquinamento ambientale auspica una maggiore attenzione delle aziende nel proporre prodotti e servizi che abbiano basso impatto sul pianeta, oltre che una modifica del loro modo di operare.