Le problematiche legate al rispetto dell’ambiente e alla sua salvaguardia sono diventate urgenti negli ultimi anni. Questo implica che l’attenzione in vari settori, fra cui gli imballaggi, è importante. Arrivano in questo contesto i packaging compostabili. Vediamo insieme che cos’è il packaging compostabile e quali sono i suoi vantaggi.
Cosa è il packaging compostabile
I vecchi imballaggi hanno creato non pochi problemi: la famosa Great Pacific Garbage Patch che va dal Nord America al Giappone dovrebbe farci pensare a quello che l’inquinamento è arrivato a fare. Il packaging compostabile è strutturato da materiali organici compostati insieme e quindi pensato per non inquinare.
L’azione del compostare implica l’utilizzare dei rifiuti di origine organica, per trasformarli in un nuovo materiale detto compost. Questo implica che il packaging compostabile sia fatto con materiale riciclato.
Differenze da sapere
Ci sono delle differenze che devono essere tenute in conto:
- Biodegradabile non vuol dire compostabile, infatti, non necessariamente tutta la plastica biodegradabile è compostabile.
- Le plastiche che vengono definite oxo-degradabili e che sono state create ancora prima del biodegradabile, sono semplicemente delle plastiche la cui frammentazione molecolare avviene più velocemente, ma non sono né biodegradabili né compostabili.
L’impegno delle aziende
Viene richiesto universalmente alle aziende un maggiore impegno nel rispetto ambientale e per questo motivo, soprattutto in ambito alimentare e del beverage, il packaging compostabile sta diventando una tipologia di imballaggio ampiamente utilizzata. Ecco quali sono i principali, tra i molti, vantaggi:
- vengono riciclati dei materiali organici e quindi si rispetta l’ambiente
- non ci sono le contaminazioni che solitamente la plastica implica soprattutto nei confronti del cibo che rimane quindi sano
- diminuisce lo scarto dei rifiuti organici. Questo è molto importante per l’ambiente perché i rifiuti, soprattutto organici, hanno una produzione di metano molto elevata che è nociva per l’ambiente.
L’attenzione del consumatore
Il consumatore oggi si è evoluto e legge di più le etichette, non solo per il contenuto dei prodotti: questo sia a livello cosmetico, medico che alimentare e perfino nel fashion.
Il packaging compostabile deve avere la chiara indicazione dell’etichetta e di come questo stesso debba essere smaltito. Crea quindi una coscienza condivisa, che ben si sposa con i valori di coloro che credono che l’ambiente vada rispettato e tutelato.
Questo target di persone è sempre più numeroso: per questo motivo anche a livello di brand si avrà un ritorno di immagine positiva, oltre che un comportamento corretto verso l’ambiente che ci circonda. La comodità è che, in caso di alimenti, non si dovrà più pulire la vaschetta contenitore da eventuali piccoli avanzi organici per fare una corretta raccolta differenziata: andrà tutto nell’umido.
Utilizzando questa nuova tecnologia, che rientra appieno nella bioeconomia, si elimina o riducono al minimo le contaminazioni e lo spreco.
Innovazione e risparmio
Utilizzare i packaging compostabili è une delle soluzioni che riduce l’impatto ambientale del consumismo. Non solo! Riduce anche i costi, perché una volta che questa tecnologia è a regime di produzione, non solo utilizza una materia prima già esistente che sgrava dall’acquisto di altre materie prime (come succede per la plastica), ma va a ridurre anche i costi della gestione dell’ eliminazione dei rifiuti, che ha alle sue spalle una vera e propria industria.
Per quanto siamo solo all’inizio di questa nuova e utile innovazione, i packaging compostabili stanno prendendo piede sempre di più e saranno i nuovi protagonisti del futuro degli scaffali. Non solo, il loro utilizzo si sta diffondendo in molti altri settori e presto sarà preponderante, dando così una scossa green alla produzione industriale e nuovo valore e coscienza al consumo consapevole, verso un ambiente che non subisca più l’uomo.