La valle è lunga. Circa settanta chilometri che vanno letteralmente dal mare ai monti, seguendo il corso del fiume Aso che nasce dai Monti Sibillini e sfocia nel Mar Adriatico.
Ci troviamo nella parte meridionale delle Marche, una regione che, come molto marchigiani sostengono, è difficilmente nota ai più. In realtà questa parte d’Italia è ricca di storia, tradizioni e bellezze naturali spesso rimaste incontaminate.
In particolare, la Valle dell’Aso, è un luogo in cui il territorio e i suoi abitanti sono riusciti a custodire le proprie specificità sia in termini culturali che naturali: luoghi, tradizioni, prodotti enograstronomici e sagre e feste.
Per proteggere questo patrimonio e per promuovere sempre maggiore consapevolezza e riconoscimento identitario da parte della popolazione, nel 2011 alcuni Comuni con le loro Associazioni e le loro Pro loco hanno deciso di fare di questa valle un Ecomuseo, cioè un “diffuso contenitore culturale” volto a conservare e valorizzare l’insieme dei beni culturali e naturali. L’Ecomuseo della Valle dell’Aso è nato per favorire lo sviluppo socioeconomico del territorio promuovendo non solo i beni materiali (luoghi storici, culturali e architettonici) ma anche quelli immateriali (racconti, musiche, feste..).
I comuni capofila erano sette al momento della creazione del progetto e oggi sono diventati tredici. Ricordiamo tra i tanti Ortezzano, Montefiore dell’Aso, Moresco, Lapedona, Altidona, Campofilone e Pedaso.
Anche le associazioni, lungo il percorso da quel lontano 2011, sono aumentate e cresciute. Una fra tutte è l’Associazione Culturale Gusti e Sapori che dato vita a Cucina a Regola d’Arte, un progetto con l’obiettivo di valorizzare i prodotti enogastronomici tipici della zona: i maccheroncini di Campofilone (che, a discapito del nome, sono sottilissimi fili di pasta all’uovo – prodotto IGP dal 2013), il Vino Cotto di Lapedona (vino da dessert e un tempo utilizzato come metodo per curare i malanni di stagione), la pesca di Ortezzano (prodotto principe di questo territorio), il Ciauscolo di Moresco (salame spalmabile, IGP dal 2009) e la polenta di Altidona (tipicamente in abbinata con lumache o frutti di mare). Da non dimenticare poi l’ottimo olio della zona, le confetture e i tipici vini qui prodotti.
Nel 2016 è stata la volta di un’altra associazione invece, Legambiente, che ha dato spinta a un nuovo progetto per l’Ecomuseo della Valle dell’Aso: l’Ecoturismo. Ecco quindi che è nato Girovallando, una serie di esperienze da proporre ai visitatori italiani e stranieri che intendono conoscere il territorio con nuove modalità di turismo: a piedi, in bicicletta o a cavallo. I percorsi proposti sono molteplici e toccano i punti di maggiore interesse storico, culturali, naturalistici e offrono servizi innovativi e identitari creati in sintonia con le proposte delle aziende produttrici e delle strutture ricettive che spesso sono promotrici di loro stesse, come ad esempio l’Azienda Agricola Fratelli Pompei che oltre a produrre olio, frutta e confetture è anche una Fattoria Didattica per bimbi o l’Agriturismo Vecchio Gelso, vincitore del Premio Ospitalità italiana per ben due anni.
Girovallando è destinato quindi a diventare uno degli Ecotour più suggestivi e interessanti per l’estate 2016. Non perdetelo!
Per informazioni: ecomuseodellaso.it