L’interesse per il CBD, o cannabidiolo, è in crescita sia in campo scientifico che tra il pubblico generale. Mano a mano che gli studi sulle proprietà benefiche di questa sostanza si moltiplicano, sempre più persone lo utilizzano per trattare diversi disturbi fisici o psicologici.
Il CBD è presente nella cannabis e, a differenza del THC o tetraidrocannabinolo, non ha effetti psicoattivi né crea assuefazione. Nonostante non si tratti di una sostanza stupefacente, il cannabidiolo non è un ingrediente di consumo in tutta Europa. È possibile trovare maggiori informazioni dal punto di vista delle diverse regolamentazioni alimentari del cannabidiolo di ogni singolo paese al seguente link.
Trattamento del dolore e dell’infiammazione
Uno dei più diffusi utilizzi terapeutici del CBD è quello legato al trattamento del dolore cronico. La sostanza si è dimostrata efficace contro il dolore di tipo neuropatico, ed è per questo utile ai pazienti che ne soffrono durante i cicli di chemioterapia. Il suo effetto analgesico aiuta anche contro la nausea e aumenta il senso di appetito. Contribuisce inoltre a rilassare la tensione muscolare e ad alleviare quindi i sintomi dolorosi.
Il cannabidiolo è indicato anche quando il dolore è legato a un’infiammazione, ad esempio nel caso di artrosi, riducendo i sintomi a carico delle articolazioni. Questo effetto antinfiammatorio e antiossidante ha poi dei vantaggi nel trattamento di disturbi diversi, come la psoriasi o l’acne. I rivenditori di cbd ingrosso offrono infatti diversi prodotti cosmetici per la cura della pelle a base di cannabidiolo.
Effetti benefici su disturbi psicologici
Un altro campo in cui l’uso di CBD ha portato a progressi positivi è quello del trattamento di diversi disturbi di natura psichica. In alcuni studi preclinici, la sua somministrazione ha ad esempio portato a effetti incoraggianti su sintomi legati a diversi disturbi di ansia come fobia sociale, ansia generalizzata, stress post-traumatico o disturbo ossessivo compulsivo. Proprio in seguito a questi effetti, il CBD è anche considerato un possibile aiuto per chi soffre di insonnia. Non solo sembra favorire il sonno riducendo l’ansia, ma ne migliorerebbe anche la qualità in particolare nella fase REM, permettendo di sentirsi più riposati al risveglio.
Alcuni ricercatori hanno inoltre rilevato che il CBD può avere effetti simili a quelli dei farmaci antidepressivi, rendendolo una possibile opzione di trattamento per la depressione. In altri studi sono emersi anche gli effetti antipsicotici del CBD, che suggeriscono un possibile utilizzo volto a migliorare i sintomi della schizofrenia. Infine, la funzione antiossidante del cannabidiolo protegge dai radicali liberi e potrebbe rallentare l’invecchiamento del cervello, proteggendolo da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Modi di utilizzo del CBD
Il CBD si ottiene da determinate varietà di cannabis la cui coltivazione è permessa a livello industriale, e da cui si rimuove il THC per eliminare gli effetti psicoattivi. Uno dei modi di uso più comune è attraverso l’olio di CBD, una soluzione diluita con olio di semi di canapa e disponibile a vari livelli di concentrazione, a seconda delle esigenze. Si può aggiungere così agli alimenti, oppure assumere per via sublinguale per ottenere gli effetti entro venti minuti circa. Per chi fatica a sopportare il sapore del CBD, esistono anche capsule gel a dosaggio standard che garantiscono gli stessi effetti, con pochi minuti di attesa in più.
Il cannabidiolo esiste anche in forma liquida, da assumere tramite una sigaretta elettronica acquistabile su piattaforme di ingrosso accendini, e che offre effetti quasi immediati. Attraverso l’inalazione dei vapori, infatti, la riduzione del dolore e il senso di rilassamento giungeranno in modo praticamente istantaneo. Come accennato, ci sono anche prodotti topici come creme da applicare sulle giunture in caso di artrite, oppure lozioni e unguenti cosmetici per idratare la pelle e ridurre l’infiammazione. Esistono infine cristalli di CBD, la forma più pura in cui si può utilizzare la sostanza.