«Una vera rivoluzione!». Ecco cosa ho pensato quando ho realizzato cosa volesse dire non avere più un cestino sotto la propria scrivania. E mi sono domandata: è davvero possibile che un intero Ateneo abbia osato tanto? E poi ho pensato anche al Rettore e a tutti i professori dell’Università che dovranno alzarsi e uscire nel corridoio per gettare i propri rifiuti. Ma è possibile? La risposta è: sì! E dovranno farlo correttamente: ogni rifiuto nel proprio contenitore. «Una vera rivoluzione», ho continuato a pensare tra me e me.
Da quest’inverno l’Ateneo è diventato centro propulsivo di una nuova coscienza ambientale grazie al suo innovativo sistema di gestione dei rifiuti, in grado di abbattere le emissioni di anidride carbonica e di ottenere notevoli risparmi economici.
Il progetto “Bicocca fa la differenza” è stato sviluppato dal Centro di Ricerca POLARIS del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra non solo per la sua forte vocazione ambientale m anche per la confidenza con la raccolta differenziata vista la loro produzione di rifiuti speciali.
«Il nostro percorso – afferma Candeloro Bellantoni, Direttore Generale dell’Università di Milano Bicocca – è iniziato col monitoraggio della produzione dei rifiuti di una zona circoscritta dell’intero Ateneo». Per un anno, i ricercatori del Polaris hanno infatti raccolto, esaminato e pesato i rifiuti prodotti nei soli quattro edifici di Piazza della Scienza. I risultati sono stati incredibili: 56.000 i chili di rifiuti prodotti di cui il 14,6% è carta, il 7,5% plastica, il 3,2% è vetro e il restante 73% indifferenziato.
«Un risultato decisamente sconfortante – afferma la Professoressa Marina Camatini, Presidente del Centro Polaris e da sempre stella polare delle scelte green dell’Ateneo – soprattutto se lo confrontiamo con la media milanese della raccolta differenziata che quest’anno si è attestata al 53%. Lo studio però, ci ha anche mostrato una grande quanto semplice verità: il primo nemico della raccolta differenziata è il cestino sotto la scrivania».
Ecco quindi che è partita la rivoluzione. Via i cestini dagli uffici e dalle aule. Rifiuti dirottati nelle isole ecologiche posizionate nei corridoi, all’interno di contenitori forniti da Amsa e dai numerosi Consorzi che hanno sostenuto con forza il progetto (Comieco, Corepla, CoReVe, CiAl, Ricrea). «Con una semplice modifica comportamentale – continua la Presidentessa del Centro Polaris – abbiamo raggiunto un obiettivo entusiasmante. La nostra raccolta differenziata è schizzata dal 27% all’attuale 70%! E senza alcuna riforma strutturale degli edifici».
Sulla scia di questo entusiasmo è stato preso anche un altro provvedimento: l’introduzione di 40 erogatori di acqua potabile filtrata, liscia e gassata. Non solo, a studenti e personale saranno fornite gratuitamente borracce in alluminio, ricaricabili presso gli erogatori, con una conseguente riduzione del 30% del numero di bottigliette di plastica e del 30% delle emissioni di C02.
«Con questi accorgimenti – sottolinea Candeloro Bellantoni – riusciremo ad abbattere quindi anche le emissioni di CO2 dell’Ateneo che è anche uno dei principali obiettivi in dato che il progetto “Bicocca fa la differenza” rientra nel più ampio piano di riduzione dell’impronta di carbonio che l’Università di Milano-Bicocca ha volontariamente firmato con il Ministero dell’Ambiente. Si prevede una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica fino al 50%».