Banco BPM, a più di un anno dalla creazione del Comitato manageriale ESG, aggiunge un altro tassello importante nel suo percorso verso la sostenibilità ambientale. Nella classifica stilata da CDP (Carbon Disclosure Project), l’organizzazione internazionale indipendente no profit specializzata nella rendicontazione ambientale e nella valutazione delle performance e delle strategie sul clima, l’istituto bancario è passato nel rating da B ad A-.
Con questo risultato, Banco BPM entra nella lista delle aziende – circa il 21% – che hanno raggiunto il livello di leadership su scala globale, posizionandosi tra le banche più virtuose.
Questa valutazione è frutto di una strategia messa in atto dall’istituto bancario già da qualche anno e che vede tra i suoi protagonisti Liana Mazzarella, Responsabile della Sostenibilità di Banco BPM. Abbiamo intervistato la Dottoressa Mazzarella che ha sottolineato come gli aspetti ambientali siano oggi elemento strategico all’interno della governance di Banco BPM.
Come è cambiata la vostra attività dopo la nascita del Comitato manageriale ESG?
«La creazione del Comitato manageriale ESG è avvenuta nel corso del 2020, ma è da molto più tempo che ci occupiamo di sostenibilità ambientale. Sono anni che utilizziamo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, che monitoriamo i nostri consumi e offriamo finanziamenti per attività green.
Quello che è cambiato di recente è che la sostenibilità ambientale è entrata a pieno titolo in uno degli ambiti più strategici dell’attività bancaria quale la gestione dei rischi di credito e finanziari.
Non è solo una questione di classificazione dei rischi, ma di prospettiva temporale, oggi i rischi ambientali e climatici vanno visti in chiave prospettica ovvero come la conseguenza dell’evolversi del mercato e delle normative e dell’inasprirsi dei cambiamenti climatici. Dobbiamo chiederci: “Quali saranno le conseguenze dell’innalzamento dei mari per effetto del climate change? Quali attività economiche verranno impattate?
Dovremo impegnarci nel simulare diversi scenari climatici e valutare quali saranno le conseguenze dell’innalzamento delle temperature sui nostri asset. Viceversa, dovremo anche chiederci quali attività potranno mitigare questi fenomeni e quali saranno le opportunità di business che i diversi scenari climatici potranno innescare. In questo esercizio prospettivo è tutta l’attività di pianificazione a essere coinvolta come dimostra l’inserimento degli obiettivi ESG come uno dei pilastri fondanti del nostro Piano strategico 2021-2024».
Come si traduce questa strategia al vostro interno?
«La sostenibilità è trasversale a tutti gli ambiti bancari tanto che abbiamo strutturato un programma di lavoro suddiviso in 7 aree che abbiamo definito Cantieri, proprio con l’intento di sviluppare i lavori per integrazione le tematiche ESG all’interno delle attività aziendali e nel business.
I cantieri, che operano su 32 progetti e coinvolgono oltre 50 colleghi, sono: Governance, People, Risk & Credits, Customers Business, Customers Wealth Management, Stakeholder engagement & Measurement, Environment.
Qualche esempio. Il cantiere dedicato alle persone si occupa anche della formazione ambientale ai colleghi. Nel cantiere Customer Business si lavora alle attività per sensibilizzare le imprese clienti sui rischi e le opportunità dei cambiamenti climatici, in quello Customers Wealth Management sulle modalità per rendere i risparmiatori consapevoli degli impatti dei loro investimenti.
Riteniamo, come banca, di avere un ruolo e una responsabilità nell’indirizzare le risorse economiche verso una economia sostenibile».
Come hanno reagito le imprese vostre clienti?
«Con grande attenzione e curiosità. Il sistema bancario oggi è chiamato a fare da cinghia di trasmissione tra le politiche comunitarie e l’economia reale.
Noi abbiamo avviato degli incontri sul territorio con le imprese clienti con una particolare attenzione alle piccole e medie imprese che si trovano a fronteggiare sfide che richiedono nuovi approcci ma che potrebbero offrire anche nuove possibilità di sviluppo e di competitività. Ecco perché, nelle nostre iniziative, puntiamo a illustrare anche le opportunità che si stanno sviluppando e, per alcune aziende selezionate, organizziamo anche vere e proprie masterclass sulla sostenibilità».
Se dovesse illustrarci alcuni dati strettamente ambientali che compaiono nella edizione della DNF di Banco BPM relativa all’anno 2021, quali evidenzierebbe?
«Abbiamo adottato nuove politiche creditizie con focus green e criteri di esclusione per alcuni tra i settori più inquinanti e abbiamo raggiunto i 900 mln di fondi erogati in plafond di investimenti sostenibili. Infine, come anticipato, sottolineerei che il 100% dell’energia elettrica consumata è stata prodotta da fonti rinnovabili certificate. Questo ha consentito di risparmiare l’emissione di oltre 33k tonnellate di CO2 equivalenti».
E fra gli obiettivi?
«Sicuramente la Carbon Neutrality al 2023 e l’adesione a Net Zero Banking Alliance entro il 2024 (un importante programma internazionale aderendo al quale ci si impegna ad allineare il proprio portafoglio agli Accordi di Parigi sul clima)».
Avete fissato il target al 30% di numero di donne con ruolo e responsabilità entro il 2024. È un target molto ambizioso.
«Questo è un tema in cui crediamo molto. Nel nostro Consiglio di Amministrazione abbiamo già superato il limite minimo previsto dalla Legge Golfo-Mosca che prevede che 2/5 dei posti negli organi di amministrazione siano riservati a favore del genere sottorappresentato, generalmente le donne. A livello di organico, invece, abbiamo intrapreso un importante programma di valorizzazione del talento femminile, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 30% di donne in posizioni manageriali entro il 2024. È un percorso già avviato, infatti nel 2021 le donne nel management sono aumentate del 12% rispetto al 2020, arrivando così ad essere oltre il 23 % del totale.
Il settore bancario è molto tradizionale e l’obiettivo è perciò ancora più sfidante, ma noi dobbiamo continuare a lavorare sulla cultura e sui modelli di donne che hanno raggiunto ruoli apicali».
Come immagina la sostenibilità in Banco BPM tra una decina di anni?
«Mi immagino una sostenibilità sempre più integrata nella pianificazione strategica e presente in ogni fase delle nostre attività. In tutti gli ambiti, gli obiettivi a medio e lungo termine non potranno più non considerare gli aspetti di sostenibilità».