Un vecchio proverbio recita: “Del maiale non si butta via nulla“, ma sapete che si può dire lo stesso anche dei frigoriferi?
Ebbene, c’è un’azienda a Piacenza che è riuscita ad estrarre dai frigoriferi usati una polvere ecologica capace di assorbire oli e idrocarburi, utilizzabile anche in acqua. L’azienda si chiama Airbank ed è specializzata nella sicurezza e anti-inquinamento per le industrie, tenendo una particolare attenzione per la salvaguardia dell’ambiente. E quest’ultima ricerca ne è la conferma.
Come funziona. Dal recupero del poliuretano dei frigoriferi si realizza un assorbente ecologico per oli e benzine che permette di evitare l’emissione di CO2 nell’atmosfera e ha una capacità di assorbimento molto elevata, che va da 3,7 a 10 volte il proprio peso. In media ogni frigorifero contiene 4 chilogrammi di poliuretano, che corrispondono a circa il 15% del materiale di cui è composto l’elettrodomestico. Per produrre 1 Kg di questa polvere assorbente, si evita l’emissione di 250 kg di CO2 nell’atmosfera, diventando così l’unico prodotto che ha anche un effetto positivo sul clima: risparmia su energia e materie prime e contribuisce a proteggere l’ambiente.
A cosa serve. L’assorbente è studiato per assorbire oli, grassi, benzina, gasolio, vernici e prodotti chimici presenti sul suolo degli ambienti di lavoro ed è certificato come assorbente per sedi stradali trafficate. Il prodotto può fornire un importante contributo nelle situazioni di inquinamento idrico confinato: si utilizza come se fosse comune segatura e assorbe l’olio anche in acqua, rendendola limpida e decontaminata al 95%, formando grandi grumi che possono essere poi facilmente recuperati.