Si chiama Litterbase ed è la prima mappa virtuale dell’inquinamento marino. Sappiamo che i nostri mari e fondali sono spesso la pattumiera dell’uomo, sappiamo che l’inquinamento marino esiste, sappiamo che ha effetti devastanti sull’eco-sistema marino e non solo, ma vederlo rappresentato a livello globale attraverso una mappa che lo geolocalizza praticamente ovunque è sconcertante. La ricerca e l’analisi sono state condotte dagli scienziati dell’ Alfred Wegener Institute (AWI), istituto di ricerca tedesco sui cambiamenti climatici e sui processi dell’ “Earth System” in generale, che ha riunito in un unico database tutti i dati scientifici pubblicati dal 1960 sino ad oggi.
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Dove si trovano le maggiori concentrazioni dei rifiuti che finiscono negli oceani? Questa è la prima domanda che viene soddisfatta dallo studio degli scienziati tedeschi. Il risultato, disponibile on line, è inquietante: trovare acque incontaminate è praticamente impossibile! E’ possibile trovare concentrazione di spazzatura anche ai Poli, tanto che nelle profondità dell’Oceano Artico i cumuli di rifiuti sono aumentati addirittura di venti volte. Se si guarda la mappa prodotta da Litterbase, in realtà, si possono notare delle vaste aree vuote, ma potrebbe essere fuorviante pensare che queste siano paradisi marini perchè, semplicemente, sono aree senza alcuna segnalazione, aree, cioè, di cui non si ha ancora nessuna informazione. Bandiera nera  ancora una volta al  Mar Mediterraneo che si conferma come uno tra gli ecosistemi più inquinati. A farne le spese in maniera diretta è la fauna.
Cosa c’è nel nostro mare? I peggiori inquinanti in termini percentuali sono soprattutto plastica e vetro, intesi anche come derivati, ma anche mozziconi di sigaretta e metalli. Tutti rifiuti umani che sono gettati in acqua senza pensare alle conseguenze, che sono trasportati dalle correnti marine per chilomertri e chilometri, per cui è anche difficile risalire alle fonti d’origine dell’inquinamento di una data zona e, quindi, delle conseguenza su una data specie che si avvelena con quei rifiuti.
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Quali sono gli effetti sugli animali? In tutto sono 1220 le specie animali colpite dall’inquinamento marino.  Il database costruito dagli scienziati dell’AWI ha suddiviso gli effetti dei rifiuti sugli animali in base alle interazioni stabilite, con dati aggiornati periodicamente. Innazitutto l’ingerimento: l’analisi mostra che il 34% degli organismi studiati si ciba di spazzatura. Il 31% delle specie la colonizza, e il 30% ne viene ferito, danneggiato o  resta intrappolato neli oggetti buttati in mare.
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Il numero di specie totali che interagiscono in qualche modo con l’inquinamento, soprattutto quello da plastica, è in costante aumento e risulta essere circa due volte tanto rispetto all’ultimo aggiornamento scientifico.