Semaforo verde dal Senato alla ratifica dell’accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop21) adottato a Parigi il 12 dicembre dello scorso anno. La ratifica è stata approvata in via definitiva, dopo che era già stata approvata dalla Camera, all’unanimità con una sola astensione.
Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti quella di ieri è stata “una giornata molto importante”.
“La ratifica – continua Galletti – segna la conclusione di un ottimo lavoro di squadra tra Governo e Parlamento che ci permette di arrivare con l’accordo ratificato a Marrakech”. Secondo il numero uno di Via Cristoforo Colombo, il Governo e le istituzioni hanno “raggiunto gli obiettivi del precendente accordo, quello di Kyoto, con 5 di anticipo”.
Dati che non trovano daccordo l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Secondo lo studio “Parigi e oltre” realizzato dai due enti, l’attuale sistema di politiche italiano non permetterebbe di raggiungere gli obiettivi climatici nazionali al 2030.
“Gli impegni climatici nazionali, che riguardano i settori cosiddetti non Ets (trasporti, civile, agricoltura, rifiuti e piccola industria), prevedono che l’Italia riduca del 33% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005”.
Secondo lo studio condotto da Enea e Ispra, invece, le attuali politiche consentirebbero una riduzione del 21%. Una differenza con quanto detto dal Ministro di 12 punti percentuali.
Importante in questo scarto, l’attuale congelamento degli incentivi alle rinnovabili. “Bisogna puntare su ricerca e innovazione, per migliorare e rendere ancora più conveniente una transizione dell’economia in chiave low carbon, rafforzando l’impegno verso le tecnologie che contribuiscono a raggiungere quest’obiettivo – ha commentato il presidente dell’Enea, Federico Testa -. L’Italia ha ottenuto risultati significativi nella riduzione delle emissioni di gas serra, nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’efficientamento energetico del sistema produttivo. E’ essenziale tuttavia continuare a promuovere con decisione politiche in questa direzione e puntare su ricerca e innovazione tecnologica, anche in considerazione di un’inversione del trend, che ha visto un aumento delle emissioni nel corso del 2015”