Si chiama Antonio Decaro, è sindaco della città di Bari ed è il nuovo Presidente dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Ma soprattutto è un fervido sostenitore della mobilità sostenibile, delle due ruote, del trasporto pubblico e del turismo sostenibile con iniziative per l’attività ricettiva di albergo diffuso.

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Un ambientalista riconosciuto dagli ambientalisti, tant’è che nel 2008 ricevette il premio “Amico della bicicletta” da parte della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e quello di “Ambientalista dell’anno come riconoscimento ai numerosi interventi green realizzati in veste di assessore alla mobilità del comune di Bari, prima di diventare sindaco: dal bike sharing, ai parcheggi d’interscambio, alle navette pubbliche per i collegamenti tra centro e periferia, isole pedonali, zone a traffico limitato, nuove piste ciclabili. L’intenzione di Decaro in versione sindaco è assolutamente la stessa: far diventare Bari una città all’avanguardia per quanto riguarda la mobilità su due ruote. La rivista di Legambiente, La Nuova Ecologia, ha detto di lui: “Antonio Decaro è stato premiato innanzitutto dai ciclisti, dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta e da tutti coloro che sognano delle città dove gli spostamenti in bici non sono più un’utopia. Da assessore ha disegnato attorno a questo mezzo un nuovo modello di città all’avanguardia in Europa”.

Renziano, con il ministro Boschi che mangia una focaccia barese per lo spot della sua campagna elettorale di sindaco, ma anche molto equilibrista: resta molto legato al Governatore Emiliano che l’ha voluto assessore al traffico e mobilità nella sua prima giunta dove è rimasto per dieci anni, sposa molti temi cari al Movimento 5 Stelle, tra cui quelli ambientali, quando alle parlamentarie arriva a Montecitorio passa con Civati, per poi tornare dal premier che lo vuole assolutamente come candidato a Bari. A Renzi, però, una volta eletto, chiede senza mezzi termini, pubblicamente e con forza, regole più elastiche sul patto di stabilità e la possibilità di introdurre la tassa di soggiorno: “Altrimenti, non abbiamo modo di lavorare”, dichiara. Ha chiesto al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, di entrare nel direttorio politico dell’Anci come suo strettissimo collaboratore e dialoga tutte le volte che può con i 5 Stelle, con i quali aveva flirtato molto anche alla Camera. Al momento dell’elezione, infatti, dichiara: “Con il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin e con la sindaca di Torino, Chiara Appendino, parliamo linguaggi assai simili, avrei molto bisogno del loro contributo all’interno dell’Anci”.

Al di là delle vicende politiche, il lavoro svolto a Bari è un ottimo biglitto da visita e resta comunque una scelta bene accolta dagli ambientalisti e dai sostenitori della mobilità sostenibile e su due ruote, dal momento che adesso, oltre a guidare la città di Bari, a lui spetterà anche il compito di trattare col governo e ci si aspetta da lui un impegno concreto, non solo sui temi economici, che sono sicuramente la questione principale. Il primo messaggio mandato a Renzi da presidente dell’Anci, infatti, è stato molto chiaro: “Abbiamo una sola richiesta: liberate i sindaci dai vincoli normativi e sbloccate il turnover. Vedrete che l’Italia tornerà a volare. Siamo stanchi di fare i compiti a casa prima e meglio degli altri e di ricevere bacchettate invece di buoni voti”. E sicuramente la speranza degli altri sindaci del Mezzogiorno è quella di ricevere, d’ora in poi, anche maggiori attenzioni per il Sud.