La leader progressista dello Stato canadese di Alberta, Rachel Notley, ha voluto dare un segnale forte contro i cambiamenti climatici, in occasione della conferenza sul clima di Parigi, annunciando una strategia che comprende l’introduzione di un sistema di tassazione sull’emissione di carbonio, e una auspicatissima da tutto il mondo riduzione dell’estrazione di sabbia bituminosa, un abbandono progressivo del carbone e un accento sull’energia eolica.
Il processo sarà lento, le emissioni di anidride carbonica si ridurranno drasticamente entro il 2030, ma il sistema di tassazione entrerà in vigore entro il 2017, stimando, così, un ingresso nelle casse dello Stato di almeno sei miliardi di dollari da investire in progetti legati alle energie rinnovabili.
In particolare, gli investimenti riguarderanno il settore dei trasporti, gli aiuti alle piccole imprese per adeguarsi agli standard della green economy, un fondo di sostegno per i lavoratori e le famiglie.
La strategia, infatti, non sarà a buon mercato per i cittadini che vedranno indubbiamente un aumento del prezzo del carburante presso le stazioni di servizio, ma il governo ha previsto degli sconti in altri settori per compensare le spese più alte di benzina.
Il piano, inoltre, prevede degli incentivi per l’innovazione nell’industria della sabbia bituminosa, accettato di buon grado dai produttori.
L’intervento in questo settore è fondamentale e vi spieghiamo il perché: la sabbia bituminosa è una combinazione di argilla, sabbia, acqua e bitume da cui si estrae un bitume simile al petrolio che può essere convertito in petrolio grezzo, sintetico o da raffinare; vengono estratte tramite miniere superficiali o tramite pozzi e mediamente contengono l’83,2% di carbonio.
La loro estrazione ha un impatto ambientale enorme sull’intero ecosistema, ma in particolare nella provincia di Alberta, tra le principali riserve mondiali, dove ha distrutto completamente la foresta boreale devastato centinaia di chilometri di territorio.
Il piano strategico approntato dalla Natley è nato dopo mesi di consultazione con una schiera di luminari del settore, ambientalisti, economisti e industriali, ha incassato l’approvazione dei grandi produttori di energia e di sabbie bituminose del Paese e di Greenpeace, che prevede una diversificazione dell’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, insistendo, però, soprattutto sulla parte delle riduzioni di emissione di anidride carbonica.