Lo scorso 6 maggio, alla riunione del G7 dei Ministri dell’ambiente a Metz, in Francia, il Ministro italiano Costa ha incontrato il suo omologo francese, De Rugy.
Tra gli argomenti discussi, è stata decisa anche la realizzazione di un’iniziativa congiunta per ottenere la dichiarazione di una ECA, un’area di controllo delle emissioni di zolfo e ossidi di azoto per l’intero Mar Mediterraneo.
Gruppi ambientalisti tra cui Cittadini per l’aria, NABU e FNE accolgono con soddisfazione questo importante passo. La rete delle associazioni da anni ha chiesto l’adozione di un’Area a controllo delle emissioni navali nel Mediterraneo; nel corso della conferenza tenutasi di recente a Madrid ed organizzata dalla rete degli ambientalisti, anche la Spagna si è espressa in favore dell’istituzione di un’Area ECA.
«Questa è una buona notizia per tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo perché racchiude già un obiettivo temporale ravvicinato e un’occasione significativa – la Conferenza delle parti della Convenzione di Barcellona per la protezione dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo che si terrà a dicembre a Napoli – nell’ambito della quale gli Stati del bacino del Mediterraneo potranno mostrare sostegno per la tutela della salute dei propri cittadini e dell’ambiente marino mediterraneo. I cittadini e i comitati delle città portuali italiane, Trieste, Venezia, Ancona, Napoli, Civitavecchia, Livorno, La Spezia, Genova, Savona e tante altre ancora, hanno contribuito in questi anni a questo risultato evidenziando l’insostenibile impatto delle emissioni marittime nelle loro città d’origine» così spiega Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria.
L’attuazione di un’ECA nel Mar Mediterraneo potrebbe ridurre le emissioni di SO2 e NOx dal trasporto marittimo internazionale rispettivamente dell’80% e del 20% rispetto alla legislazione attuale. La riduzione delle concentrazioni di inquinamento atmosferico consentirà di risparmiare 16.000 morti premature, risparmiando fino a 25 miliardi di euro in costi sanitari.
«Accogliamo con favore l’annuncio dell’Italia di sostenere la designazione di una ECA nel Mar Mediterraneo. Ora è il momento di agire e portare questa tema all’ordine del giorno all’IMO. La misura è benefica per la salute, l’ambiente e il clima ed anche sotto il profilo economico. Non vi sono argomentazioni convincenti per contrastare l’adozione dell’ECA, ora è il momento per altri paesi di farsi avanti per sostenerla”.