Si è concluso ENEROAD, il roadshow che per una settimana ha attraversato la Sardegna a bordo di un’auto elettrica.
Molti gli incontri entusiasmanti che la crew, capitanata da Ugo Cuncu, AD di UCNET, si porterà nel cuore e che vi racconteremo uno a uno nelle prossime settimane.
ENEROAD ha avuto l’onore di dimostrare che oggi più che mai, è possibile muoversi alimentati unicamente da corrente elettrica anche laddove non ci esistono colonnine di ricarica.
«Ci siamo collegati a qualsiasi presa, persino alle schuko!» afferma Ugo durante la nostra telefonata nel tragitto che da Alghero li portava ad Arbatax. «Una sera – continua l’instancabile pilota – abbiamo collegato l’auto ad una presa con un voltaggio talmente basso che in dieci ore si è ricaricata di soli 140 km! Fortunatamente avevamo ancora un centinaio di km di autonomia grazie al fenomenale rifornimento fatto nel pomeriggio presso Make in Nuoro, il fablab della Sardegna centrale all’interno del quale avvengono cose meravigliose (di cui sentiremo presto parlare, ndr)».

Durante l’intera settimana non ci sono state situazioni in cui l’equipaggio è rimasto a piedi a causa della mancanza di elettricità. L’unico inconveniente…è stato una gomma bucata. «Usare l’auto elettrica non è complicato. Noi abbiamo percorso centinaia di chilometri ogni giorno perciò la nostra necessità era quella di ricaricare anche durante il percorso. Ma per un utilizzo quotidiano, casa-lavoro-casa, questo non è necessario e il pieno col quale si parte da casa ogni mattina è più che sufficiente».
LE SODDISFAZIONI
Il tour ha ottenuto importanti riconoscimenti, primo fra tutti il patrocinio della Regione Sardegna che ha sottolineato la grande valenza dell’iniziativa. ENEROAD infatti ha avuto il pregio di dar vita a una nuova rete sarda per gli operatori che si occupano di energia elettrica, mobilità e attenzione all’ambiente. Un patrimonio inestimabile per una regione che, grazie alle aziende presenti sul territorio, sta spingendo molto sulla sostenibilità ambientale.
Inoltre, sono arrivati anche risultati totalmente inaspettati come il contatto con l’Università di Cagliari che ha ingaggiato UCNET per portare esperienza e conoscenze pratiche all’interno delle aule universitarie.
A conclusione della piacevole chiacchierata, chiedo a Ugo qual è il messaggio più forte che si sente di dare dopo un’esperienza tanto impegnativa quanto coinvolgente ed emozionante. «Tante sono le cose che porterò con me dopo questo viaggio e di cui parlerò ogni volta che ne avrò occasione. Una, però, è la cosa che per me conta più di tutte e necessita di essere divulgata il più possibile. Sto parlando della cultura dell’utilizzo dell’energia elettrica. Il risparmio energetico e l’utilizzo consapevole dell’energia già di per sé basterebbero a risolvere molti dei problemi legati al riscaldamento globale e al cambiamento climatico. Se a questo poi uniamo l’autoproduzione da fonti rinnovabili abbiamo fatto bingo. E l’utilizzo di un’auto elettrica insegna molto da questo punto di vista perché impone un cambio di prospettiva e soprattutto permette di apprezzare il valore dell’energia. Inoltre, con un impianto fotovoltaico è possibile ricaricare la propria auto a costo zero e viaggiare senza spendere un euro di carburante.
Queste sono cose importanti da comunicare e vale la pena, sempre, ritagliare del tempo dal proprio lavoro per incontrare le persone e raccontarlo. Anche e soprattutto alle persone che di mobilità elettrica o di energia non se ne sono mai interessate. E per attirare la loro attenzione, nulla è stato più efficace che arrivare con una Tesla Model S».